La perdita di un dente può portare a un restringimento della gengiva, con la comparsa di un avvallamento più o meno ampio. A causa di ciò, l’osso sottostante può perdere la sua funzione e, conseguentemente, parte di esso può essere riassorbito dall’organismo. Per poter inserire degli impianti in maniera stabile, duratura è necessaria un volume osseo minimo… e quindi che fare? Le nuove tecniche chirurgiche, tipi di impianti e i bio-materiali ci vengono in aiuto: possiamo risolvere anche le situazioni più gravi. Grazie alla Tecnica di riabilitazione su 4 e 6 impianti, ad esempio, si sfrutta il poco osso ancora disponibile in maniera strategica. In 24-48 dall’intervento si può tornare a masticare e sorridere.
Tra le soluzioni per chi vuole fare l’impianto ma ha poco osso ci sono:
Questo sicuramente è un approccio estremamente valido per riabilitare un’arcata intera. Molto spesso il riassorbimento osseo è importante ma possiamo ancora individuare delle aree in cui posizionare alcuni impianti in maniera strategica.
E’ stato dimostrato che con le opportune tecniche (come ad esempio l’All-on-four) anche solo 4 impianti sono in grado di sostenere un’arcata dentale intera. In più in questi casi i denti possono essere inseriti entro 48 o anche 24 ore dall’intervento evitando di dover restare senza denti o portare protesi mobili provvisorie.
L’intervento viene inoltre eseguito in sedazione: la persona è cosciente ma non sente nulla, non si accorge di nulla e al “risveglio” ricorda solo una sensazione di serenità e leggerezza.
Nel giro appunto di 24-48 ore potrà tornare a sorridere e mangiare grazie alla protesi fissa a carico immediato.
I nuovi impianti che abbiamo a disposizione di lunghezza ridotta con particolari superfici ci permettono in molti casi di evitare interventi rigenerativi nonostante l’altezza ossea sia ridotta.
Ci sono di grande aiuto soprattutto nella mandibola posteriore dove diventano molto vantaggiosi rispetto a lunghi interventi di rigenerazione.
Ciò consente di accorciare i tempi ed essere ancora una volta mininvasivi.
Vi sono un’ampia serie di tecniche sempre più perfezionate che permettono di ricreare il volume osseo riassorbito per poter posizionare in seguito o nella stessa seduta l’impianto.
Si può aumentare lo spessore della cresta ossea perché troppo sottile o l’altezza perché troppo bassa. Questa è la soluzione ideale quando mancano solo alcuni denti e permette di ottenere ottimi risultati quando opportunamente progettata ed eseguita attraverso i più rigidi protocolli chirurgici e di sterilità.
Fra le tecniche rigenerative è quella che probabilmente è necessaria più spesso. Al di sopra dei molari e premolari superiori è presente il seno mascellare. Questa è una cavità che, come gli altri seni paranasali, è vuota e piena d’aria (quando in salute), coperta da una sottile mucosa e in comunicazione con il naso.
E’ una cavità abbastanza ampia e spesso a diretto contatto con le radici dei molari. Quando un dente posteriore viene perso capita spesso che l’osso rimanente sia molto poco in altezza e impedisca di posizionare un impianto di lunghezza sufficiente.
In questi casi si può intervenire sollevando la membrana che copre il pavimento del seno mascellare, inserendo il biomateriale e fissando (nella grande maggioranza dei casi) già l’impianto. Tutto ciò sarà fatto in un unico intervento.
L’accesso al seno mascellare potrà essere dalla parete laterale (grande rialzo) nei casi più complessi o addirittura attraverso il piccolo foro realizzato per posizionare l’impianto in modo ancora più mininvasivo (mini-rialzo).
Il seno mascellare fa part dei seni paranasali, si trova sopra le radici dei denti posteriori. Quando mancano i denti molto spesso l’altezza ossea è insufficiente a posizionare un impianto
Orari
Lunedì: 13:00 - 18:00
Martedì: 12:00 - 20:00
Mercoledì: 9:00 - 13:30 e 14:30 - 18:30
Giovedì: 9:00 - 17:00
Venerdì: 9:00 - 13:30 e 14:30 - 18:00
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